sabato 8 marzo 2014

M5S, buon senso e manipolazione della realtà.

Il Comunicato pubblico per il quale i quattro Senatori del M5S (Battista, Bocchino, Campanella e Orellana) sono stati cacciati :

«Peccato. Sarebbe stata un'ottima occasione per chiedere in streaming a Renzi cosa pensa delle grandi questioni su cui il Pd non si è mai espresso in modo chiaro. Pensiamo soprattutto agli sprechi costituiti dal proseguimento della realizzazione del TAV e del progetto F35. Molti nel Movimento sono appagati dal fatto che Grillo "gliele abbia cantate forte e chiaro". Ma riteniamo che per esprimere valutazioni, il tempo e i mezzi non ci manchino. Per chiedere risposte precise, invece, bisognerà aspettare la prossima occasione. Questa l'abbiamo perduta»

Lo riporto perchè vorrei lanciarmi in una breve analisi:
Grillo era stato costretto a partecipare alle consultazioni con Renzi dopo che la base (certificata) del Movimento si era espressa a favore di tale incontro con un sondaggio pubblicato sul famoso "Sistema Operativo" del Blog. Sorpreso sicuramente dal risultato, piuttosto che assecondare il volere della base, Grillo partecipa sì all'incontro, ma lo boicotta rifiutandosi anche solo di ascoltare quanto il nuovo premier ha da dirgli, lanciandosi all'attacco di quello che considera (non a torto sia chiaro) il rappresentante di un sistema politico corrotto e marcio. In pratica gli e le canta alla grande come chiunque di noi avrebbe sognato di fare.

Solo che, appunto, il risultato ultimo è stata la totale mancanza di rispetto per coloro che si erano espressi per la partecipazione alle consultazioni con il nuovo Governo, in quanto con tale voto si chiedeva che quell'occasione venisse sfruttata per mettere alle corde con delle richieste importanti la vecchia classe politica travestita da "nuovo", come potevano essere il no alla TAV, il reddito di cittadinanza o il taglio alle folli spese militari. In questo contesto il comunicato dei Senatori non è fuori dal mondo, ma anzi, contesta in maniera doverosa proprio questa presa in giro.


Come da loro puntualizzato infatti, era un palcoscenico che andava sfrutatto per fare una manovra comunicativa calcolata sugli elettori di Renzi, non su quelli del M5S. Si doveva giocare d'astuzia e mettere all'angolo il "nemico". Lasciarlo parlare non sarebbe stato sintomo di debolezza, tutt'altro ! Si poteva lasciarlo parlare e poi metterlo di fronte alla sua (loro) ipocrisia davanti la nazione, lanciando sul tavolo le grandi questioni portate avanti dal Movimento chiedendone la realizzazione e stare a goderci il loro no, non lasciando in questo modo spazio alle critiche su tv e giornali. Quanti voti avrebbe perso il PD ? L'ultima loro foglia di fico sarebbe caduta (foglia di fico nelle sembianze della faccia da nuovo di Renzi). Invece quel modo di aggredirlo ha consolidato il loro elettorato. Era l'occasione per giocare d'astuzia ma si è preferito buttarsi sul monologo/comizio sotto il vessillo del vaffanculo. E' stato sicuramente uno spettacolo piacevole da un punto di vista viscerale, ma che non ha portato a nulla.


Perchè Grillo ha reagito così ? probabilmente come ho detto non si aspettava il risultato a favore del dialogo con Renzi. La sua si sarà accorto troppo tardi essere stata una mossa troppo azzardata, il cui esito se fosse stato realmente rispettato rischiava (dal suo punto di vista) di far apparire il Movimento come un qualsiasi partito. Da qui la decisione di sabotare l'incontro.


Morale della favola, Grillo quando può decide da solo, e quando è costretto a dare una parvenza di democrazia sulle decisioni interne al Movimento cerca di manipolare e orientare le cose come può.






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